O la borsa o la vita

Il libro O la borsa o la vita (Your Money or Your Life) di Vicki Robin e Joe Dominguez è un manuale di educazione finanziaria, ma si distingue nettamente dai testi convenzionali su risparmio e investimenti. Più che insegnare semplicemente a gestire meglio il denaro, propone una profonda trasformazione del rapporto tra le persone e il denaro, orientata verso la libertà personale, la sostenibilità, e la realizzazione individuale.

L’idea centrale è che ogni spesa corrisponde a una porzione di vita, perché per guadagnare denaro dobbiamo impiegare tempo e energia. Quindi, ogni volta che spendiamo, stiamo letteralmente “scambiando la nostra vita”.

La provocazione contenuta già nel titolo – “O la borsa o la vita” – è da intendersi in senso metaforico: continuerai a sacrificare la tua vita per il denaro o sceglierai di vivere pienamente e consapevolmente?


Obiettivo del libro

  • Raggiungere l’indipendenza finanziaria, non necessariamente come ricchezza assoluta, ma come libertà dal lavoro obbligato per vivere.
  • Risparmiare di più, lavorare di meno e vivere meglio.
  • Promuovere un nuovo paradigma economico personale, in cui la felicità e l’allineamento con i propri valori contano più del consumismo.

I nove passi per trasformare il proprio rapporto con il denaro

L’intero metodo si basa su nove passaggi fondamentali, ciascuno dei quali spinge il lettore a riflettere, analizzare, agire e monitorare il proprio comportamento economico e personale. Di seguito una descrizione dettagliata e analitica di ciascun passaggio.


1. Fare il punto: quanto hai guadagnato in tutta la vita? Dove sono finiti quei soldi?

  • Gli autori invitano il lettore a fare un’analisi retrospettiva, calcolando tutti i guadagni lordi ricevuti nel corso della propria vita lavorativa (stipendi, interessi, bonus, eredità…).
  • Poi si passa a stimare dove sono finiti quei soldi: cosa ne è stato fatto? Sono stati spesi per beni durevoli? In vacanze? In oggetti ora inutilizzati?
  • Obiettivo: rendersi conto dell’enorme energia vitale già scambiata per denaro… e riflettere sull’effettiva soddisfazione derivata.

2. Essere precisi: calcolare il proprio “vero” salario orario

  • Il concetto di “stipendio orario” viene ridefinito.
  • Non basta dividere lo stipendio mensile per le ore di lavoro. Bisogna considerare anche il tempo e i costi associati al lavoro:
    • tempo per andare e tornare dal lavoro;
    • ore spese a rilassarsi dopo il lavoro;
    • costi per abbigliamento, trasporti, pranzi fuori, babysitter, ecc.
  • Risultato: il vero salario orario è spesso molto più basso di quanto si pensi.

3. Tracciare ogni spesa

  • Questo passo richiede monitoraggio rigoroso e quotidiano: ogni spesa, anche minima, va registrata.
  • Senza giudicare, si tratta semplicemente di portare consapevolezza su dove va a finire il denaro.
  • Serve come base oggettiva per valutare successivamente cosa vale davvero la pena.

4. Fare una tabella mensile delle spese per categoria

  • Le spese registrate vengono poi classificate per categorie, ad esempio: alimentazione, affitto, trasporti, salute, tempo libero, istruzione, ecc.
  • Si aggiunge una colonna che calcola quante ore di vita sono state necessarie (basandosi sul salario orario reale) per ottenere quel denaro.
  • Questa tabella serve per una valutazione soggettiva: “Valeva la pena spendere X ore della mia vita per questa cosa?”

5. Rispondere ogni mese a tre domande chiave

Per ogni categoria di spesa, il lettore deve chiedersi:

  1. Ho ricevuto abbastanza valore (soddisfazione, significato, utilità) in cambio di questo denaro?
  2. Questa spesa è in linea con i miei valori profondi e obiettivi di vita?
  3. Spenderei di nuovo i miei soldi (e la mia vita) nello stesso modo?

Queste domande promuovono l’autoconsapevolezza e guidano il cambiamento.


6. Ridurre le spese con intelligenza e gioia

  • In base alle riflessioni precedenti, il passo successivo è ridurre ciò che non porta valore reale.
  • Non si tratta di privarsi, ma di liberarsi da consumi inutili e spesso imposti dalla cultura del marketing.
  • L’obiettivo è massimizzare la soddisfazione minimizzando i costi.

7. Aumentare le entrate, se possibile, senza sacrificare la qualità della vita

  • Dopo aver ridotto le uscite, si valuta se è possibile aumentare le entrate in modo coerente con i propri valori e il proprio benessere.
  • L’aumento delle entrate dovrebbe servire per accelerare il raggiungimento della libertà finanziaria, non per alimentare il ciclo guadagna-spendi.

8. Creare e monitorare mensilmente una “tabella della libertà finanziaria”

  • Si crea un grafico in cui ogni mese si traccia:
    • Le spese mensili minime per vivere bene.
    • Le entrate passive (rendite, investimenti, pensioni).
  • Il punto d’intersezione tra questi due valori rappresenta la vera indipendenza finanziaria.
  • Monitorare mensilmente la distanza tra i due aiuta a tenere viva la motivazione e l’intento.

9. Raggiungere l’indipendenza finanziaria e vivere secondo i propri valori

  • Quando le entrate passive superano le spese mensili essenziali, si può smettere di lavorare “per dovere”.
  • Questo non significa non lavorare mai più, ma scegliere con libertà come e se lavorare.
  • L’obiettivo non è il lusso, ma la libertà consapevole: dedicarsi a ciò che conta, vivere con semplicità, coltivare relazioni, contribuire alla comunità, creare, apprendere, servire.

Temi ricorrenti e messaggi fondamentali

1. Il denaro è una rappresentazione della vita

Ogni euro guadagnato rappresenta tempo ed energia spesi. Capire questo legame è fondamentale per modificare il comportamento economico.

2. Consumismo e pubblicità sono trappole

La società moderna spinge all’acquisto compulsivo, alla competizione, all’invidia e al continuo senso di carenza. O la borsa o la vita invita a spezzare questa illusione.

3. Il vero benessere è nel vivere con meno

Spesso scopriamo che vivere con semplicità porta più gioia, più tempo libero, meno stress, e relazioni più autentiche.

4. L’autonomia è un obiettivo spirituale e materiale

L’indipendenza finanziaria è un mezzo per vivere secondo i propri valori più profondi, non secondo le aspettative altrui o le logiche del mercato.


Conclusione

O la borsa o la vita è un libro trasformativo. Non è solo un manuale di finanza personale, ma un invito a rivedere completamente il modo in cui concepiamo il lavoro, il denaro e la vita.

I suoi nove passaggi conducono a una progressiva presa di coscienza, fino a raggiungere una vita più autentica, più libera e più felice. In un mondo che ci spinge a lavorare sempre di più per comprare sempre di più, questo libro chiede con forza:

“Questa vita è davvero tua?”